martedì 3 agosto 2010

Writers artisti di strada o vandali?


Il writing, anche detto Graffitismo, spiega Wikipedia, è una manifestazione sociale, culturale e artistica diffusa in tutto il pianeta, basata sull'espressione della propria creatività tramite interventi sul tessuto urbano. Correlata ad essa sono gli atti dello scrivere il proprio nome d'arte (tag) diffondendolo come fosse un logo. Il fenomeno, ricordando la pittura murale (murales) è da alcuni ad essa accostato, e viene spesso associato ad atti di vandalismo, poiché numerosi adepti utilizzano come supporti espressivi mezzi pubblici o edifici di interesse storico e artistico.

Già in altre occasione abbiamo parlato dell’argomento soprattutto in modo negativo per i continui atti vandalici che avvengono praticamente quotidianamente su muri di edifici storici (vedi Casa Rossetti e nelle ultime settimane anche Fonte Nuova), saracinesche, bidoni della spazzatura, muri di case private e qualsiasi spazio capiti a tiro di questi vandali.

Ma ci sono alcuni giovani, che possono tranquillamente essere definiti artisti di strada e sono coloro che ormai hanno trovato il loro giusto spazio sui muri in cemento armato lungo Via Sant’Onofrio. Centinaia di metri di muro completamente imbrattati con le bombolette spray. Molte figure a prima vista sembrano incomprensibili, in realtà spesso sono scritte o slogan, realizzati con la personale tecnica del writer, ma spesso si possono notare anche dei piccoli capolavori, ben disegnati e con messaggi positivi. In questi giorni su un muro si possono notare due mani che si stringono, sotto la scritta “peace”,e di lato si può leggere una frase molto significativa, che racchiude lo spirito del writers: “Graffiti nelle forme originali simbolo di libertà, unione, coesione. Spezza le catene libera la mente”.

Se può esserci un rammarico è quello che le opere dei writers sono solo di passaggio, nel senso che dopo qualche mese l’opera creata scompare per lasciarne il posto a una nuova. Solo alcune immagini fotografiche possono tramandare nel tempo il ricordo dell’opera realizzata che ora non c’è più. Per questo voglio riproporvi due opere che mi hanno molto colpito: la nonnina con la sedia e la bomboletta spray, e il mezzo busto di donna con la testa di cane.

Lino Spadaccini






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