martedì 28 dicembre 2010

Campanile sera 1959 nei ricordi dei protagonisti

Intervista a Erminio Cardarella e Michele Pietrocola
In alto  Erminio Cardarella oggi, sopra  i  due concorrenti nel 1959
Dopo aver ricordato le tre splendide settimane vissute dalla nostra città per la partecipazione alla trasmissione televisiva Campanile Sera nel dicembre 1959, abbiamo raggiunto telefonicamente i due concorrenti vastesi, che hanno risposto alle domande di Mike Bongiorno nello studio del Teatro della Fiera di Milano, per sentire direttamente dallo loro voce ricordi e sensazioni vissute nelle tre settimane.  Erminio Cardarella (nella foto), 77 anni, oggi vive a Roma, mentre Michele Pietrocola, 72 anni, vive a Montesilvano. Ringraziamo entrambi per la loro disponibilità e per la piacevole chiacchierata nel ricordare insieme quei momenti indimenticabili, ancora impressi nella loro memoria.
Come siete stati scelti come concorrenti?
E.Cardarella: Il Presidente dell’Azienda di Soggiorno e Turismo Pietro Desiati aveva un segretario, Gigino Del Greco, che conosceva un po’ tutti nell’ambiente, i professori del tempo che potevano segnalare gli alunni migliori o chi avesse interessi sportivi, musicali, ecc. L’on. Spataro era molto amico del responsabile della Rai di Pescara Dino Tiboni, il quale mandò una squadra di selezionatori, che si sistemarono in alcuni locali dei palazzi scolastici di Corso Italia. A tutte le persone che si presentavano fecero delle domande di scrematura a carattere generale. In un’altra selezione, presso l’Azienda di Soggiorno ci fecero fare delle prove con dei pulsanti artigianali, come se fossimo in trasmissione, per vedere come rispondevamo e la prontezza di riflessi.
A quel tempo ero sposato da poco più di un anno e mia moglie aspettava il nostro primo figlio. Io lavoravo al Consorzio di Bonifica e non ostacolarono la mia partecipazione alla trasmissione, anzi m’incoraggiavano. Il mercoledì chiedevo il permesso da lavoro e insieme agli altri concorrenti partivamo in treno con il Lecce-Milano.
M.Pietrocola: All’epoca ero una matricola universitaria. Ero appena tornato da Roma. In quel periodo con gli amici ci riunivamo a vedere la televisione al Bar Bellavista a Piazza Marconi, quando è entrato Ermanno Del Borrello che mi cercava perché voleva vedermi il professor La Palombara per le selezioni.
Le selezioni le abbiamo fatte al primo piano del Comune, che in quel tempo si trovava in uno dei due Palazzi Scolastici a Corso Italia. C’era tantissima gente. Mi hanno fatto accomodare e mi hanno detto di non preoccuparmi che mi avrebbero fatto solo alcune domande. Avevano già scelto Erminio, e poco dopo mi dissero “Abbiamo trovato il secondo concorrente”.
Che tipo di preparazione avete fatto?
E.C.: Per la trasmissione non facevo una preparazione particolare, anche perché il lavoro e la famiglia non me lo permettevano. Non avevo il tempo di sfogliare libri e enciclopedie come facevano altri. Più che altro mi fidavo della mia memoria.
M.P.: Mi hanno rinchiuso alla Casa di Conversazione per fare le prove al pulsante e prepararmi al meglio per la trasmissione.
Trovarsi nello studio con Mike Bongiorno deve essere stata un’emozione forte. Che ricordo ha di lui?
E.C.: Lo ricordo come un tipo preciso, affabile, ma non dava grandi confidenze. Lo vedevamo solo mezzora prima della trasmissione, ed era per lo più occupato affinché fosse tutto a posto.
M.P.: Mike Bongiorno era l’uomo più gentile del mondo. Era una persona molto intelligente e autoironica. Diceva: “Non voglio piagnistei, ne lacrime, voglio che la gente in quell’ora di trasmissione si diverta”. Il Regista Romolo Siena invece era piuttosto scorbutico.
Per ogni vittoria al Comune andava un milione. Voi concorrenti cosa portavate a casa?
E.C.: Non c’erano premi in denaro. Si vincevano dei gettoni d’oro. Ricordo che il sindaco di Vasto, il ragioniere Idiano Andreini, mi mandò a Pescara per cambiare il gettone d’oro da un pastificio vicino la Stazione Centrale.
M.P.: A noi concorrenti andava un gettone d’oro del valore di centomila lire, dov’era impresso un campanile con una bandiera che sventolava. Io ho cambiato il mio gettone a Compagnoni a Corso De Parma.
Quando siete tornati a Vasto come è stata l’accoglienza?
E.C.: C’è stata una buona accoglienza, anche se il vastese non è un tipo molto espansivo, più che altro c’era molta curiosità intorno a noi. Abbiamo ricevuto più feste a Milano dove i vastesi ci venivano a trovare. Ricordo Francesco Ciccarone, figlio di Silvio, e Tonino Morgante, studente di ingegneria a Milano.
M.P.: Sinceramente ci sono rimasto un po’ male: se fossero tornati due perfetti sconosciuti sarebbe stata la stessa cosa. Personalmente pensavo ad un’accoglienza migliore.
Ricordo che tornato a Vasto, la gente mi fermava a Piazza Rossetti, tiravano fuori dei foglietti e mi rivolgevano delle domande. Rimanevano delusi quando rispondevo esattamente. Al contrario, a Milano è finito il mondo: tanti vastesi e abruzzesi che vivevano in città ci hanno applaudito e fatto festa. Hanno messo anche delle bandiere sul monumento a Piazza del Duomo. Tra di loro ricordo Bigliotti e Nicolino Fabrizio.
Tornato a casa per diversi giorni venni sommerso da tantissime lettere e cartoline di congratulazioni inviate da vastesi, ma anche da tanta altra gente, anche con qualche proposta di matrimonio. Ricordo con piacere anche una cartolina di Domiziano Palmieri, primario oftalmico al Sant’Orsola di Bologna, con la frase che più o meno diceva: “Felice ed orgoglioso di avere una comune appartenenza vastese”
Non avete ricevuto nessun tipo di riconoscenza dal Comune?
E.C.: Solo un piccolo ricordo. Nella sede della Casa di Conversazione il caro amico Dott. Giuseppe Pietrocola (lu Farmacište), organizzò un piacevole rinfresco per me e Michele, nel corso del quale ricevetti un bel regalo: una splendida carrozzina/passeggino  per il mio primo figlio in arrivo (sarebbe nato a marzo 1960).
M.P.: Alla Casa di Conversazione, sotto i portici a Corso Nuova Italia, ci hanno organizzato una festa. A me hanno regalato un orologio. Quella è stata l’unica cerimonia.

Con questa intervista si conclude il nostro viaggio intorno a Campanile Sera, non senza aver rivolto un doveroso e sentito ringraziamento ai concorrenti Erminio Cardarella e Michele Pietrocola, all’avv. Roberto Bontempo, per la sua breve testimonianza, e Beniamino Fiore, Ida Candeloro e Giuseppe Ferrara per il materiale fotografico messo a disposizione.

Lino Spadaccini

Ringraziamo Lino Spadaccini per questo bel ricordo della popolare trasmissione di Mike Bongiorno. Un autentico tuffo nel passato che ci ha riportato indietro nel tempo facendo rivivere alle persone di una certa età le gioie e le ansie di quei giorni.

Nessun commento: