lunedì 8 agosto 2011

Inaugurata la mostra di Lucilla Serafino Vallone e Cesare Giuliani alla sala Mattioli

Il Club Unesco di Vasto ha promosso un' interessante mostra dal titolo "Il volto a nudo" con i quadri di Cesare Giuliani e le ceramiche di Lucilla Serafino. La rassegna è stata inaugurata stasera alla Sala Mattioli in corso de Parma  e resterà aperta per tutta la settimana.
A presentare la mostra Bianca Campli che mediante la proiezione della opere su schermo ne ha analizzato le caratteristiche più salienti. Numeroso il pubblico presente, un evento degno di nota.  
Lucilla Serafino Vallone (a destra ) con Bianca Campli 
che ha curato la presentazione della mostra

Cesare Giuliani (a sinistra)

Nel depliant della mostra ecco quanto ha scritto Bianca Campli.
IL VOLTO A NUDO
"L 'ossessione per il soggetto è l'unico impulso necessario all'artista per mettersi al lavoro ": l 'affermazione di Lucien Freud, il grande pittore anglo-tedesco recentemente scomparso, sembra ispirare il lavoro di due artisti così diversi come Lucilia Serafino e Cesare Giuliani. Diversi per stile e diversi per il medium espressivo: colore-pittura per Giuliani,
ceramica- scultura per la Serafino.
Se Lucien Freud affrontava con furia selvaggia e iperrealista il soggetto, restituendo nella soggettività messa a nudo, Giuliani sembra trattenuto da un profondo pudore che lo porta a cercare "metafore ", "travestimenti " al soggetto che diventa così, di volta in volta icona sacra: ora Madonna, ora
Maddalena, ora San Sebastiano, ora Cristo crocefisso, materializzati
sulla tela con tecnica consumata.
Anche Serafino ricorre a mille diversivi che le consentono di fronteggiare lo sguardo dell’altro, dei tanti volti che affollano le sue ceramiche: il colore in primis, saturo, intenso, giocato sui contrasti più che sugli accordi e poi una certa grazia rococò che allunga il collo delle sue donne, ne infuoca le labbra a cuore, ne arriccia i capelli e gli spigoli. Tutti e due i nostri artisti chiedono alla loro arte un aiuto, un viatico, per avvicinarsi al centro del problema: l'uomo, il soggetto, il volto, da cui trapelano le inquietudini, i misteri e le tenerezze della nostra travagliata umanità.
Bianca Campli






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