martedì 9 ottobre 2012

Chiude i battenti la retrospettiva su VINCENZO CANCI: bilancio positivo, importanti novità

Contatti per un'altra mostra in una importante città italiana; galleristi, enti e privati interessati all'acquisto di alcune opere.In programma anche una eventuale donazione in favore della Pinacoteca di Vasto.
Vincenzo Canci, Lupo di Mare, 1953/56, olio su tela
 (proprietà Camera  di Commercio Chieti)
Domani, 10 ottobre 2012,  chiude i battenti a Palazzo D’Avalos la mostra retrospettiva su Vincenzo Canci nel centenario della nascita. Una mostra importante che
ha dato grande impulso alla valorizzazione dell’artista vastese, maestro senza eguali anche  nell’arte dell’acquerello.

“Volendo tracciare un bilancio dell’iniziativa – afferma Gianfranco Smargiassi presidente dell’ Associazione Amici di Vincenzo Canci – si può sicuramente dire che è stato fatto un notevole passo avanti per collocare il nome di Canci al di fuori dei confini regionali. Un ampio aiuto in tal senso è venuto dal prezioso catalogo redatto da Bianca Campli  pubblicato da Meta Edizioni. Il risultato più concreto è che ci sono contatti per realizzare almeno un’altra mostra in una importante città italiana”. “Anche perché – conclude il nipote dell’artista - sono venute fuori molte altre opere da esporre in possesso di privati, i quali già hanno già dato la loro disponibilità a concederle”.

Altro aspetto positivo della mostra a Palazzo d’Avalos – oltre ai giudizi favorevoli giunti da più parti -  è la notevole affluenza di pubblico durante tutta l’estate incrementata, nelle ultime settimane, dalla presenza di studenti di tutte le scuole superiori vastesi, nonchè degli alunni del corso specialistico di Artistica della Scuola Media Rossetti.

Gli eredi di Vincenzo Canci  sollecitati da enti, galleristi e privati a mettere in vendita qualche opera della  consistente produzione, non ne escludono l'eventualità. In programma anche una eventuale donazione in favore della Pinacoteca cittadina.

Per tutte le informazioni sull’artista, sul catalogo della mostra di Vasto, sulla medaglia commemorativa del Maestro Mario Pachioli, (dei quali sono rimaste ormai poche unità) si può contattare l’Associazione Amici di Vincenzo Canci a Vasto tel. 0873 362 376  email smargian@libero.it
Nicola D'Adamo
Vincenzo Canci, 2000, Da Palazzo D'Avalos, ultimo olio.  
Scheda sulla mostra a Palazzo d’Avalos  20 luglio – 10 ottobre 2012
VINCENZO CANCI è stato il cantore della sua città natia, Vasto. Infatti il tema del paesaggio vastese è centrale, sia per la frequenza con cui ricorre nelle opere, sia per l'intima adesione dell'artista ad una natura, ad un paesaggio antropico, che finiscono con il diventare un ubi consistam, un luogo dell'anima, un paradigma esistenziale.
Ma Canci non è stato solo questo. Nella sua lunga attività il pittore ha
toccato molti altri temi, dalla natura morta al ritratto ed alla pittura di genere.
Lo stesso paesaggio offre spunti numerosi a chi si avvicina all'opera del Maestro, poiché modulato in varie tipologie - campagne, marine, paesaggi con animali - e con varie tecniche, dall'olio all'acquerello, in cui Canci raggiunge una rara perizia tecnica, capace di evocare atmosfere rarefatte, che sottraggono il tema alla pura fenomenicità e ne dilatano la dimensione temporale.
La mostra illustra i vari temi dell'opera di Canci, lungo tutto il periodo della sua attività, dagli anni trenta fino al 2000, nell'intento di disegnare un ritratto a tutto tondo dell'artista, che ne preservi tutta la complessità.
Inoltre il confronto con i fermenti culturali e le correnti artistiche che hanno animato il panorama culturale italiano, in un così ampio lasso di tempo, soprattutto a Roma e Milano - città in cui Canci ha soggiornato a più riprese - mira a restituire l'opera del maestro ad una dialettica nazionale, precludendone una lettura angusta e circoscritta alla sola dimensione paesana.
Bianca Campli

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