CARNEVALE 1957, ORGANIZZATO DAL CENTRO CATTOLICO DIOCESANO (foto collezione F.P. Vitelli) |
Ricordando i fasti del Carnevale di un tempo, che ha Vasto ha sempre avuto una buona tradizione ed un coinvolgimento popolare davvero impressionante, non possiamo non ricordare le belle sfilate organizzate dal Centro Cattolico Diocesano, per iniziativa del compianto don Felice Piccirilli.
Nel
1957, in
occasione del “Primo Carnevale dei Bimbi”,
la sfilata di carri allegorici è partita dallo storico Palazzo d’Avalos ed ha percorso le principali strade cittadine, tra due ali di folla entusiasta. «Lo spettacolo completo della ingenua e artistica manifestazione si è avuto al Corso Italia – si leggeva per l’occasione sulle colonne del periodico Histonium – sono passati così la “Conca Abruzzese” circondata da un nugolo di villanelle e di contadini nei costumi regionali allietati dal suono della fisarmonica; la “Conchiglia” schiusa su un angolo di mare pullulante di pesci, che un adusto marinaretto ha stretto nella sua rete, mentre una graziosa sirenetta invano tenta d’incantare il minuscolo pescatore; la “Casetta dei Nani”, gentile offerta del Pibigas, con i sette rossi gnomi, la gentile Biancaneve e la vecchia Strega; la “Musica” rappresentata da una gigantesca arpa circondata da una aiuola di piccole in costume bianco e nero recanti sul gonnellino candido il segno del pentagramma; “l’Aerodromo”, scena del Vittorioso, con al centro un grande aereo ammirato da indianoli, cinesini, europei in mezzo a un gruppo di animali esotici; il “Carnevale”, un grosso pupazzo rubicondo festeggiato da numerose mascherine in irreprensibile costume settecentesco: cavalieri e damine amorosamente preparate».
Una
sfilata caratterizzata dalla semplicità, con l’unico scopo di far trascorrere una
serena e festosa giornata, soprattutto ai tanti bambini presenti per le strade
con le loro mascherine; una bella giornata di colori, con coriandoli e stelle
filanti fatti piovere dai balconi delle case.
la sfilata di carri allegorici è partita dallo storico Palazzo d’Avalos ed ha percorso le principali strade cittadine, tra due ali di folla entusiasta. «Lo spettacolo completo della ingenua e artistica manifestazione si è avuto al Corso Italia – si leggeva per l’occasione sulle colonne del periodico Histonium – sono passati così la “Conca Abruzzese” circondata da un nugolo di villanelle e di contadini nei costumi regionali allietati dal suono della fisarmonica; la “Conchiglia” schiusa su un angolo di mare pullulante di pesci, che un adusto marinaretto ha stretto nella sua rete, mentre una graziosa sirenetta invano tenta d’incantare il minuscolo pescatore; la “Casetta dei Nani”, gentile offerta del Pibigas, con i sette rossi gnomi, la gentile Biancaneve e la vecchia Strega; la “Musica” rappresentata da una gigantesca arpa circondata da una aiuola di piccole in costume bianco e nero recanti sul gonnellino candido il segno del pentagramma; “l’Aerodromo”, scena del Vittorioso, con al centro un grande aereo ammirato da indianoli, cinesini, europei in mezzo a un gruppo di animali esotici; il “Carnevale”, un grosso pupazzo rubicondo festeggiato da numerose mascherine in irreprensibile costume settecentesco: cavalieri e damine amorosamente preparate».
CARNEVALE 1957, ORGANIZZATO DAL CENTRO CATTOLICO DIOCESANO (foto collezione F.P. Vitelli) |
1957, a destra, Don Felice Piccirilli, organizzatore dell'evento (Foto FP Vitelli) |
Al
rientro della sfilata, sempre a Palazzo d’Avalos, la festa è proseguita con
piacevoli scene folkloristiche e la tipica quadriglia, danzata da cavalieri e
dame sul palco sistemato davanti il Monumento ai Caduti, quando si trovava in
Piazza L.V.Pudente. Al termine della serata un grande falò ha incendiato il
“Carnevale”, ed ha salutato la conclusione di una riuscita manifestazione
apprezzata da grandi e piccini.
Negli
anni a seguire, non sono mancate altre caratteristiche sfilate. Nel 1958, per
la seconda edizione, curata dal sempre attivo don Felice Piccirilli, hanno
sfilato i carri del jazz, del mulino a vento, del Giardino Giapponese, dei
Corsari, del Tribunale, della Capanna nel Bosco, di Pinocchio e la Balena , delle fatine e per
chiudere il buon Carnevale, che al termine della serata «è stato consumato lentamente dal fuoco, lanciando dal ventre enorme il
fragore dei mortaretti e delle castagnole come ultimo allegro addio».
Nel 1959, nonostante la minaccia della pioggia, hanno sfilato i gauchos messicani con i caratteristici sombreros, le musmés giapponesine, le pacchianelle abruzzesi e una tribù africana. L’anno successivo, tra i carri spiccava quello di Pulcinella intento a suonare una gigantesca chitarra, mentre al termine della sfilata dei carri allegorici, davanti Palazzo d’Avalos, è andata in scena una puntata speciale di “Campanile sera”, in ricordo della partecipazione televisiva avvenuta alcuni mesi prima.
CARNEVALE 1957, ORGANIZZATO DAL CENTRO CATTOLICO DIOCESANO (foto collezione F.P. Vitelli) |
Due immagini del CARNEVALE 1960 ORGANIZZATO DAL CENTRO CATTOLICO DIOCESANO (foto collezione F.P. Vitelli) |
Nel 1959, nonostante la minaccia della pioggia, hanno sfilato i gauchos messicani con i caratteristici sombreros, le musmés giapponesine, le pacchianelle abruzzesi e una tribù africana. L’anno successivo, tra i carri spiccava quello di Pulcinella intento a suonare una gigantesca chitarra, mentre al termine della sfilata dei carri allegorici, davanti Palazzo d’Avalos, è andata in scena una puntata speciale di “Campanile sera”, in ricordo della partecipazione televisiva avvenuta alcuni mesi prima.
Davvero
altri tempi!
(Un
doveroso ringraziamento a F.Paolo Vitelli, Beniamino Fiore e Giuseppe Ferrara
per il materiale messo a disposizione).
LINO SPADACCINI
Il positivo giudizio della stampa dell'epoca
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