Ballo muto 1942 (circa) |
Questa tradizione, sin dal
dopoguerra, è stata tenuta viva per tanti anni prima da Mastro Gino Pracilio, e successivamente dal compianto Ezio Pepe, che l’ha riproposta anno dopo anno, con il coinvolgimento dei giovani della parrocchia dei Salesiani, fino al 1994.
dopoguerra, è stata tenuta viva per tanti anni prima da Mastro Gino Pracilio, e successivamente dal compianto Ezio Pepe, che l’ha riproposta anno dopo anno, con il coinvolgimento dei giovani della parrocchia dei Salesiani, fino al 1994.
L’ultima edizione portata in giro per la città, è stata
quella del 1995, in un certo senso un omaggio al compianto Zì Culucce,
scomparso solo qualche settimana prima, grazie alla regia di Ida Pepe, che ha
pazientemente istruito le sedici coppie di ragazzi, seguendo minuziosamente i
passi tramandi dell’antica tradizione.
Tappe fisse del “Ballo muto” erano Piazza della Repubblica,
la Casa di Riposo di Sant’Onofrio, il piazzale dell’Ospedale, Piazza Rossetti e
davanti la Cattedrale di San Giuseppe.
Un sentito ringraziamento all’amico Giuseppe Ritucci, che ha
rispolverato dal cassetto le bellissime foto (ovviamente tutte inedite, dove
sono riconoscibili alcuni volti noti, tra cui un giovanissimo Fabio Falcone),
che rappresentano una preziosa testimonianza visiva di questa bella tradizione,
che merita di essere non solo riscoperta, ma anche riproposta al pubblico,
magari nel ventennale della scomparsa del mai dimenticato Ezio Pepe.
Lino Spadaccini
1948 |
1977 |
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