sabato 6 settembre 2014

Vasto rende omaggio a Luigi Martella (1911-1971), mostra a Palazzo d'Avalos

Luigi Martella, Torre di S. Maria dai giardini pubblici (1970)
di GIUSEPPE CATANIA

Dal 6 al 30 settembre 2014 a Palazzo d'Avalos la mostra "Luigi Martella da Vasto a Navelli". 
Inaugurazione con la presenza dei sindaci di Vasto Luciano Lapenna e di Navelli Paola Di Iorio; del
presidente della regione Luciano D'Alfonso, dei vertici del CAI Francesco Famiani e del Rotary Club Angelo Muraglia, in qualità di Enti Patrocinanti. Intervento di Bianca Campli, moderatore Maurizio Smargiassi. La mostra - voluta dal CAI di Vasto - approda da noi dopo Navelli, città natale della sposa di Luigi Martella, Elena Cantalini, anche Ella geniale e squisita pittrice.
Luigi Martella, Cipresso solitario, Navelli 

L'arte di Luigi Martella è ancora un esempio chiaro e indelebile di come l'artista, forgiato alla tradizionale fonte dell'arte pura, riesca a sopravvivere nel tempo, grazie all'immortalità dell'opera pittorica.

Di Luigi Martella, sin dal 1960 abbiamo scritto su diversi giornali e riviste, articoli di critica esaltandone i meriti anche professionali (dal 1955 al 1971 è stato preside dell'Istituto Magistrale Romualdo Pàntini di Vasto).

Lo ricordiamo oggi per esaltarne le virtù umane ed il patrimonio artistico che egli lascia a corredo di una esistenza tutta dedicata al culto dell'arte pittorica che fu l'ideale di vita ed il costume morale di Luigi Martella. Fu un paesaggista squisito e geniale educato alla scuola napoletana da cui apprese il modello e lo stile romantico, e illustrò il suo Abruzzo e Vasto e Navelli in particolare, con le sue naturali bellezze, immortalandone i presupposti estetici nei quadri che oggi costituiscono un patrimonio inestimabile di cultura.
Luigi Martella, Spiaggia di Vasto (propr. G. Catania)

Ricordiamo gli angoli suggestivi della prediletta Navelli, tanto cara al cuore della sua diletta consorte Elena Cantalini, perchè rievocati nell'animo dell'artista come attimi belli e passionali della gioventù.

Luigi Martella, Tramonto a Montebello (Propr. G. Catania)
Ad esaltare la personalità e l'opera di Luigi Martella oltre che la produzione pittorica, sovvengono le numerose partecipazioni alle massime rassegne nazionali, i premi e gli attestati che Luigi Martella ha conquistato con la sua ricca di espressività, di ispirazioni elegiache che rivelano l'animo sensibile di un artista pieno di cuore e di romanticismo, un sognatore, un appassionato della pittura bella, cromaticamente piena di iridescenze, fatta di tonalità evocative di preziosità stilistiche.

Al nobile culto della pittura Luigi Martella volle unire anche la sua diletta consorte ed il figlio Enzo dei quali si hanno quadri ispirati alla indimenticabile musa pittorica.

Una evocazione che testimonia l'affetto imperituro dell'artista, per tramandarne e confermarne quanta idealità fosse racchiusa nel suo cuore, soprattutto quanta bontà d'animo, quella che molte generazioni di giovani, avvicendatesi nello studio, oggi hanno motivo di rimpiangere la dipartita dell'artista, dell'educatore.

Un ricordo che per noi è incancellabile, come lo fu l'amicizia che ci ha legato da sempre, e che tante volte, in occasione delle rassegne e delle mostre d'arte che lo videro primeggiare e di cui ci siamo occupati con scritti e recensioni su vari organi di stampa.

E ci consola il ricordo che la sua arte vivrà, con il suo nome, al di là del tempo.
GIUSEPPE CATANIA


IV Premio Nazionale di Arte figurativa C. Della Penna 1962:
Premio a Martella per Cipresso Solitario- Navelli  (Archivio Giuseppe Catania)
IV Premio Nazionale di Arte figurativa C. Della Penna 1962:
Premio a Elena Cantalini in Martella per Preludio al Temporale (archivio Giuseppe Catania).
Luigi Martella (1911-1971) 
Luigi Martella nel 1970
(archivio G. Catania)
Nato a Vasto l'I! gennaio 1911, all'età di diciotto anni riprende gli studi per passione della
pittura e del disegno. Trasferitosi a Napoli diviene allievo prediletto di Carlo Siviero e frequenta numerosi pittori, tra i quali Nicola Biondi. Tornato a Vasto, pur mantenendo sempre vivo l'impegno e la passione per la pittura, si dedica all'insegnamento delle discipline artistiche, alla progettazione e all'urbanistica.
Nel 1965 partecipa, unico artista abruzzese, alla VII   Quadriennale d'Arte Nazionale, a Roma. In qualità di architetto, progetta il "Piano Regolatore di Vasto" (1945-47), il "Liceo-Ginnasio dei Religiosi Fratelli di San Gabriele in Vasto" (1945-47); il "Museo Civico del Vasto" (1952); il "Nuovo Palazzo di Città" (1954);La Casa del Mutilato ed Invalido di guerra" (Chieti 1955); l'Istituto Magistrale Statale "Romualdo Pantini" (1959); il "Liceo Classico" e le "Scuole Medie" (1960); Le Cooperative Edilizia in Vasto (1960-70); il "Monumento ai Caduti in Guerra" Monteodorisio (1971). Dal 1962 ricopre l'incarico di Ispettore Onorario ai monumenti e scavi per tutto il territorio vastese. Dal 10 ottobre 1955, fino al 12 ottobre 1971, data della sua scomparsa, è preside all'Istituto Magistrale Statale "Romualdo Pàntini" di Vasto. Nel 1993 gli viene intitolata la Scuola Elementare sita in Via Bachelet, a Vasto. 




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