sabato 4 aprile 2015

Sabato Santo: PROCESSIONE DELLA MADONNA ADDOLORATA





Il Sabato Santo, giorno di lutto e di silenzio, nella mattinata si rinnova la suggestiva processione della Madonna Addolorata, statua lignea di rara bellezza, opera dell’artista napoletano Giacomo Colombo. Dalla
chiesa di S. Francesco di Paola in Piazza Rossetti, muoverà la processione per le strade del centro storico, con la partecipazione delle confraternite, i segni della passione e le donne vestite in abito nero
in segno di lutto.
Il Sabato Santo non viene celebrata nessuna liturgia. Le chiese rimangono spoglie fino alla solenne Veglia pasquale di questa sera, quando si scioglieranno le campane per festeggiare il Cristo risorto.
Definita la "Madre di tutte le veglie", quella pasquale, la più importante dell’anno liturgico, inizia con la suggestiva "Liturgia della luce". Fuori dalla chiesa viene acceso il fuoco, che servirà per accendere il Cero pasquale, simboli questi di Gesù risorto che illumina il mondo vincendo l’oscurità della morte e del peccato. Il sacerdote, prenderà il cero pasquale e, tenendolo elevato, canterà per tre volte "Cristo luce del mondo". I fedeli in coro risponderanno "venite adoriamo". Nella chiesa buia, alcuni ministranti, dal cero accenderanno la loro candela e diffonderanno la fiamma a tutti gli altri fedeli presenti in chiesa.
Al termine della liturgia della parola, il sacerdote intonerà il canto del Gloria, mentre verranno suonate le campane a distesa per festeggiare la Resurrezione di Cristo. Dopo la proclamazione del Vangelo e l’omelia, seguirà la benedizione dell’acqua e il rinnovo delle promesse battesimali.
L'introduzione dell'attuale liturgia, celebrata nella notte tra il sabato e la domenica, risale agl'inizi degli anni '50, mentre, in precedenza, le campane venivano sciolte a mezzogiorno del sabato. La novità o "esperimento", come venne definito all'epoca, non venne accolto molto positivamente dai fedeli vastesi, così come sottolineato sulle colonne dell'Histonium. "Anche quest'anno", si legge nell'aprile del 1955 sul periodico diretto da Espedito Ferrara, "terzo, ed ultimo speriamo, dell'esperimento, la funzione della resurrezione è stata celebrata nella notte tra il sabato santo e la domenica di Pasqua a S. Maria Maggiore come nelle altre chiese di Vasto. Al Gloria il Salvatore è balzato tra l'irrompere della luce, avvolto in una nube d'incenso impugnando il bianco vessillo della pace". L'articolista sottolinea il momento solenne, che ancora oggi viene vissuto nell'antica chiesa vastese, quando al canto del Gloria, mentre suonano le campane a distesa, da dietro l'altare maggiore, si vede spuntare il Cristo Risorto, innalzato da un marchingegno appositamente costruito a tale scopo. E prosegue: "Noi, che ricordiamo la folla degli anni passati e viviamo in mezzo al popolo ascoltando tutti dobbiamo dire che l'esperimento della funzione notturna a Pasqua non è affatto riuscito. Non si possono intaccare le radici d'una tradizione secolare, che risponde anche ad una esigenza dello spirito. Il vuoto dell'intero giorno del Sabato Santo, mentre altrove e da Roma stessa suonano le campane della resurrezione, mentre la gioia un tempo ornava la città e la mensa, crea un disagio, che è stato rilevato e riprovato da tutte le classi dei cittadini. Confidiamo che le nostre Autorità Ecclesiastiche, accogliendo i tanti voti della cittadinanza, ridonino alla nostra settimana santa la bellezza d'un tempo sulla scorta di una tradizione, che è sempre stata viva e vitale".   

Lino Spadaccini


















































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