venerdì 17 luglio 2015

Galleria Arcadia: Angelo Ricciardi e la sua pittura "informale"

Angelo Ricciardi
Delicati arabeschi, agili pennellate, ricchi impasti di colore, neIla variopinta tavolozza, visioni che esulano dal figurativo e tali da dìscostarsi anche dell'astrattismo. Questa è la nuova caratteristica del pittore, critico d’arte e autore di studi e pubblicazioni, con particolare predilezione alla pittura figurativa dell'ottocento napoletano. 

Angelo Ricciardi ritorna alla Galleria d'arte "L'arcadia” di Piazza Rossetti di Vasto con una serie di opere ispirate all'arte "informale". Un genere di pittura che si basa sul "segno" e sul
"gesto", in opposizione a qualsiasi forma, Ricciardi ci offre una ricca e variegata collezione di
dipinti “informali”, cioè quadri in cui il colore non obbedisce a schemi prefissati, non geometrici, dove la figurazione è bandita, dove prevale l'omogenesi del cromatismo sulla superficie della tela in cui i grumi del colore su stratificazioni fatti di filamenti, striature,tutti protesi quasi alla ricerca di spazi. Questo tipo di pittura per Angelo Ricciardi significa attuare un "émpito" descrittivo basato sul segno, sul gesto nell'applicazione della materia pura e anche nel simbolismo pittorico che è, soprattutto, libertà formale e cromatica, al di là di ogni schema accademico o geometrico basato essenzialmente su di una personale maniera di moderno linguaggio basato sulla modulazione degli impianti coloristici, fino e raggiungere una efficacia rilevante mediante una sapiente ristrutturazione della tela realizzata da una palpitante foga creativa che possiamo definire "pittura di azione" che trova fondamento nella dinamica gestuale. Nell'informale di Angelo Riccisrdi c'è, infatti, l'impiego di diverse granulazioni di colori dagli effetti timbrici sorprendenti,di uso di stratificazioni sovrapposti. E tanto vale per apprezzare le opere infermali di Angelo Ricciardi, proprio in merito all'uso particolare che attua della materia pittorica, anche attraverso la artificiosa applicazione di colori rugosi, scolpiti, capaci di suscitare sensazioni emotive, ma sapientemente e rigorosamente composte.
 GIUSEPPE CATANIA




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