giovedì 7 aprile 2016

Vigoria cromatica nelle tele di Lola Vitelli

Il "Rosso" fuoco elemento generatore della sua arte


Lola Vitellli, vastese, attiva a Roma, Napoli, Milano, laurea con indirizzo storico artistico presso l'Università "G. D'Annunzio" di Chieti, è ormai un'artista di successo.
Risale al 2000 l'inizio della sua attività artistica, con l'esposizione alla Biennale d'Arte Contemporanea alla Fortezza da Basso di Firenze. Da allora ha collezionato una lunga serie di affermazioni.
Ma qual' è il fascino ed il successo dell'arte di Lola Vitelli? Molti critici se lo
chiedono: evidentemente è il cromatismo vibrante e suggestivo, unico nel suo genere, fantasmagorico nello stile e nell'applicazione materica irruenta ed istintiva. Questi elementi espressivi sono insiti nella concezione ispirativa di questa giovane esponente dell’arte contemporanea. Un'arte, quella di Lola Vitelli che riesce, nella istintiva applicazione, a conseguire quello che costituisce lo spazio-tempo, nell'armonica gestualità dettata da ampie stesure che possiamo definire informali, ma ispiratrici di emozioni sensitive delicatissime. Il pregio dell'arte è nella espressione composta anche nella vigoria dei colori, il rosso e il giallo, anche stridenti ma con un timbro insolito, come il bianco.


"Fuoco e acqua", per interpretare i due elementi della natura, che sono vitali anche se non sono ravvisabili notazioni figurali all'interno della tessitura astratta del dipinto. E questo perché nei quadri di Lola Vitelli c'è sempre una costante atmosfera surrealista che obbedisce a semplici impulsi dettati da una azione pittorica autonoma che identifichiamo nello "spazialismo" ispirato alle creazioni curiose e perché avvincenti, perché nell'intimo rivela una visualità di maniera, cioè assente da ogni staticità. Una personalità artistica eccentrica e, nello stesso tempo estroversa nel senso positivo e valido dell'interpretazione letteraria.


Nella memoria dell'artista, infatti, per convenire con lei, sono insite emozioni e sensazioni, la fragranza dei fiori rossi e azzurri delle maioliche, l'acqua trasparente e cristallina, elementi questi che concorrono a vivacizzare la passione per la pittura.


"Ogni mia opera - dichiara Lola Vitelli - è un pezzo raro ed è come una bella donna imbellettata che si guarda allo specchio, mentre sceglie il vestito. In fin dei conti viviamo in un mondo che punta sempre all'immagine. Io rinuncio a tutto per la mia arte e preferisco comprare una tela piuttosto che un bel vestito, anche perché ho vissuto in un ambiente artistico".


C'è da ricordare infatti che il papà di Lola Vitelli, Claudio, è stato un pittore di squisita sensibilità pur se non ha mai voluto mostrare i suoi quadri d'una raffinatezza estetica sorprendente. In più Lola è nipote d’arte, avendo avuto nella sua famiglia due zii materni, importanti esponenti della pittura vastese del ‘900: Francesco Paolantonio e Michele Ronzitti.


Insomma un linguaggio, quello della Vitelli, che riflette una somma di impulsi artistici che, seppure espressi in modo libero ed autonomo, evidenzia una sorprendente coordinazione regolata da un principio unitario. Ed è così che la pittrice scopre i presupposti della "bellezza" artistica interessante, che è predilezione dell'estetismo ispirato alla "purezza", cioè la somma del culto del bello artistico, assurto a sublimi valori.


Giuseppe Catania

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