lunedì 30 aprile 2018

"Abruzzo Humor" di Lucio Trojano,vignette argute e salaci sulla nostra gente


Nei tascabili dell'editore Adelmo Polla di Cerchio (AQ), è uscito, nel 2002, il volume "Abruzzo Humor" tour umoristico tra i paesi d'Abruzzo, di cui è autore il disegnatore e illustratore lancianese Lucio Trojano. Una simpatica carrellata di vignette argute e salaci, tratte dai volumi di Trojano,

I Frentani, i Marrucini, I Vestini, I Peligni, I Pretuzi, I Marsi, chel'autore hapubblicato tra il 1985 ed il 2000, selezionate e riproposte per la gioia degli appassionati ed amanti dell 'arte umoristica ed ora a portata di "tasca" per i più affezionati cultori della vignettistica satirica. "Le illustrazioni - come scrive Mario Murino nella premessa al lettore - traggono la loro origine tra
altri lavori, da un'opera monumentale in sei volumi (un settimo e ormai alle porte) iniziata nel 1985 ed oggi pressoché introvabile, con la quale Lucio Trojano con maturità e sicurezza di tratto e con sottile ironia, peraltro sempre umana e prontamente comunicativa, ha fissato in immagini la maggior parte delle genti e dei paesi abruzzesi, senza mai scadere nel banale ma, evidenziando, al contrario, spesso quello che nessuno aveva avuto il coraggio di dire o cui nessuno aveva ancora pensato."






 Lo stile sottile, spesso profondamente arguto e caustico, espresso, talvolta, in pochi ma vigorosi tratti, rivela il carattere geniale di Lucio Trojano, ma anche la sua indole marcatamente pungente , sotto il profilo dell'arguzia che è congeniale alla sua personalissima, inequivocabile visione interpretativa che ha del mondo esterno. In "Abruzzo Humor" c'è un condensato di gustose vignette che, in una sintetica rappresentazione grafica, esprime appieno l'origine, la storia, il costume, la tradizione di un borgo, di un popolo, fissati da tratti marcati e con risvolti esilaranti legati ai temi trattati. Ed è questo il segreto di Lucio Trojano, saper esprimere, con pochi tratti, semplici ma vigorosi, un concetto che possiede il fascino di suscitare emozioni piacevoli fino a muovere il riso a "crepapelle", come si suoi dire nel gergo caricaturale.
 Giuseppe Catania

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