In una società caratterizzata da ansia,
conflittualità e insicurezza, porsi la domanda sul senso autentico della vita
può essere un tentativo di comprendere noi, gli altri e il mondo. E’ una
domanda che nasce con l’uomo, e alla quale hanno cercato di rispondere
pensatori e
scienziati.
Proprio in questi giorni è uscito un ottimo
libro di Ivo Nardi titolato “Riflessioni sul senso della vita” (Edizioni Tlon,
Roma). L’opera raccoglie il contributo di oltre cento personalità della
cultura, della scienza della filosofia, della letteratura e dell’arte sulla
base di dieci domande sui grandi temi esistenziali che scandiscono la nostra
vita.
Tra i nomi più noti, citiamo Massimo
Cacciari, Dacia Maraini, Margherita Hack, Luis Sepulveda, Edoardo Boncinelli.
Nell’elenco degli autori, troviamo anche Guido Brunetti, il quale ha trattato
come gli altri temi come la felicità,
l’amore, la sofferenza, il bene e il male, l’ignoto, la morte e per l’appunto
il significato della vita. Gli abbiamo chiesto di darci una valutazione
sintetica e complessiva su questo ampio e complesso spettro di questioni.
“Per il pensiero antico, a cominciare da
Socrate e Platone, il senso dell’esistenza- afferma Brunetti- consiste
soprattutto nella cura dell’anima attraverso l’esercizio e l’approfondimento
dei principi etici. La nostra vita è coinvolta nel fenomeno della sofferenza e
del male, mentre l’essere umano aspira a una condizione di benessere fisico e
mentale, serenità e tranquillità dell’animo. Questa esigenza è accompagnata dal
bisogno di realizzare se stessi e un mondo migliore ed empatico, con
l’aspirazione alla perfezione.
In realtà, due sono i principi che da
sempre attraversano le vicende umane. Sono il bene e il male, in perenne lotta tra
loro, le due pulsioni originarie teorizzate da Freud: la pulsione di vita e la
pulsione di morte.
Queste intuizioni- spiega il noto scrittore-
sono state confermate oggi dalle scoperte delle neuroscienze, le quali rivelano
che il cervello umano è una combinazione di odio e amore, altruismo ed egoismo,
bene e male, miseria e nobiltà”.
Come agire? “L’aspetto fondamentale-
risponde il professor Brunetti- è la ricerca di entrare in relazione con la
nostra interiorità e con quella degli altri per avvicinarci alle sorgenti
profonde e sconosciute della nostra essenza e comprendere quell’universo che
circonda ogni persona che contiene il mondo. Una vita senza ricerca della
propria interiorità, per Socrate, non è degna di essere vissuta. In questa
visione, la vita si colora di progettualità, empatia e speranza”.
Anna Gabriele
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