martedì 23 agosto 2016

L'aereo di D'Annunzio ricostruito dal prof. Angelucci: un onore per l'aeronautica vastese


 Il prof. Antonio Angelucci e signora


 di GIUSEPPE CATANIA

L’esibizione delle frecce tricolori a Vasto ha risvegliato negli ultimi anni l’interesse per l’aeronautica. L'Associazione Arma Aeronautica di Vasto ha intensificato le sue attività - pur esistendo dal 1979 – e tra l’altro svolge regolari visite alle basi dell’aviazione italiana. In una visita di aprile 2016 i soci di Vasto hanno regalato alle autorità della base un quadro dell’aereo SVA5 di Gabriele d’Annunzio ricostruito dal Prof. Antonio Angelucci di Vasto, socio dell’ Associazione.
E’ stata scattata una foto ricordo per suggellare questo momento.
Visita al 32° Stormo di Amendola, aprile 2016. Come omaggio,  un quadro con l'aereo SVA5 di D'Annunzio
ricostruito dal prof. Antonio Angelucci (terz'ultimo in alto nella foto)
Lo SVA5 del Prof. Angelucci è in Italia tra gli unici quattro esemplari ancora esistenti, gli altri sono esposti al Museo dell’Aeronautica Militare Italiana di Vigna di Valle, al Museo Caproni di Trento e al Vittoriale degli Italiani.

Dell’aereo parlammo ampiamente nel 2001 quando fu esposto a Roma nel Museo del Corso in occasione della mostra su D'Annunzio "L'Uomo, l'Eroe, il Poeta". Tra i numerosi cimeli legati alla vita ed alle imprese del Vate, campeggiò allora, al centro del grande Salone del Museo, l'aereo Ansaldo SVA5 ricostruito dal prof. Angelucci.

Fu una sorpresa a Vasto perché in pochi sapevano della passione e della competenza di costruire aerei del prof. Antonio Angelucci, docente di materie tecniche in pensione, originario di Francavilla al Mare, ma da sempre residente a Vasto.

Da allora l’aereo fu esposto in tantissime occasioni. Nei primissimi anni: al Castello Cinquecentesco dell'Aquila (24 Luglio - 28 Ottobre 2001). Nel 2003 alla mostra "Volare", presso il porto turistico di Pescara, per ricordare il D'Annunzio aviatore. Successivamente alla mostra "Il volo, tra storia e mito" presso l'Auditorium di Casalbordino. E poi in decine di altri importanti eventi, negli ultimi anni anche alle sfilate del 2 giugno a Roma. 

L'aereo di Angelucci alla sfilata del 2 giugno 2014  a Roma 


Tutto ciò con grande soddisfazione da parte del prof. Antonio Angelucci appassionato costruttore di
modelli d'aereo in dimensioni reali, che ha anche pensato di avviare un sito web sull’argomento www.sva5.it, molto frequentato dagli appassionati.

Quello che il prof. Antonio Angelucci ha costruito in copia, è l'aereo Ansaldo SVA5, che permise a Gabriele D'Annunzio di realizzare il sogno, a lungo coltivato, di violare il ciclo di Vienna. L'impresa compiuta il 9 agosto 1918 dall'87^ Squadriglia, fu portata a termine da sei SVA5 monoposto e dallo SVA 10 biposto di D'Annunzio pilotato da Natale Palli.

Lo SVA, uno degli aerei più famosi in assoluto della storia dell'aviazione italiana, era stato progettato nel 1916 dagli ingg. Rodolfo Verduzio e Umberto Savoia. Si segnalava per le eccellenti caratteristiche di volo e perché introduceva un approccio progettuale basato sul rigoroso calcolo strutturale ed aerodinamico. Aveva fusoliera con struttura e rivestimento in legno, a sezione triangolare posteriormente, per migliorare la visibilità. Le ali erano rivestite in tela. I montanti alari a W, consentivano un facile assemblaggio. Il motore era uno SPA 6A a sei cilindri in linea da 220 CV, raffreddato ad acqua. La costruzione fu affidata all’Ansalvo di Genova, con ordini per oltre 1600 unità a fine 1917. Collaudato a Grosseto nel marzo 1918 da Mario Stoppani, fu rifiutato come caccia e assegnato alla ricognizione strategica, affermandosi grazie alla sua grande velocità. Nel dopoguerra fu protagonista di imprese aviatorie di risonanza mondiale tra cui il raid Roma Tokio del 1920, al quale avrebbe dovuto partecipare anche D'Annunzio. 



L’'aereo realizzato dal Prof. Antonio Angelucci ha destato (e desta), oltre a comprensibile curiosità, soprattutto interesse per l'accostamento storico, ed anche per le peculiarità che il costruttore ha evidenziato nella riproduzione di particolari ed accorgimenti tecnici e strutturali anche nell'applicazione dei colori e dell'estetica. L'a-pertura alare: 9,80 m.; lunghezza 8,08 m.; altezza 2,72 m.; peso a vuoto 665 kg.

“L'elica è stata da me realizzata – scrive Angelucci sul suo sito - partendo da un blocco di fogli di mogano, incollati a pressione, del peso di 60 Kg. Essa ha il diametro di 2,75 metri ed è completata del suo mozzo di acciaio munito di anello con aggancio per la messa in moto tramite avviatore meccanico. Finalmente dopo tanto appassionato e impegnativo lavoro solitario, circa 8000 ore in totale, la riproduzione dello SVA5 n. 11721 facente parte della 87^ squadriglia aerea "Serenissima" è stata ultimata”.

“Nella realizzazione pratica – aggiunge - i materiali utilizzati sono stati nella maggior parte, dove possibile, gli stessi usati nel 1917. Durante la ricostruzione, durata circa sei anni, lavoravo sette mesi l'anno, specialmente nella fase di intelatura delle semiali, un grande aiuto l'ho avuto da mia moglie, che si è prodigata molto nell'aiutarmi: prima a cucire le parti della tela da rivestimento e poi a cucire le stesse su tutte le centine delle quattro semiali”.

Dopo aver ultimato lo SVA5, il prof. Angelucci non si è fermato. Ha realizzato anche un altro aereo storico degli anni '18, il Triplano Dr1 Fokker (in scala sei decimi) e sta ultimando uno scafo per motore fuoribordo, lungo 5 metri, con fasciame in mogano.

Giuseppe Catania

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