lunedì 19 settembre 2016

Dialogo Cattolici-Ortodossi: visita a Vasto degli illustri ospiti

LA VISITA A VASTO DELLA COMMISSIONE MISTA INTERNAZIONALE TRA CHIESA CATTOLICA E CHIESE ORTODOSSE
Sono stati momenti di intensa comunione, quelli che la cittadinanza ha vissuto, nel pomeriggio di Domenica 18 settembre, in occasione della visita a Vasto della commissione mista internazionale tra la Chiesa Cattolica e le Chiese Ortodosse, che dal 15 al 22 settembre è riunita a Chieti per la quattordicesima sessione plenaria.
I membri della Commissione, di cui componente
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per la parte cattolica è il nostro Arcivescovo Mons. Bruno Forte, sono stati accolti in Piazza Rossetti dal Sindaco Francesco Menna, dal sindaco di Casalbordino Filippo Marinucci, dall’assessore Maria Travaglini di S. Salvo, in rappresentanza del sindaco Magnacca, dal Presidente del Consiglio Comunale Giuseppe Forte, dal delegato alla Cultura Elio Baccalà e da alcuni sacerdoti locali.

Gli illustri ospiti, tra i quali c’erano le due personalità che presiedono l’incontro ecumenico, il Cardinale Kurt Koch, presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani e l’Arcivescovo di Telmessos, Job Getcha, rappresentante del Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli presso il Consiglio Ecumenico delle Chiese, sono stati accompagnati in corteo nella Chiesa di S. Maria Maggiore. Qui hanno visitato la reliquia della Sacra Spina.

Il Parroco don Domenico Spagnoli ha rivolto un suo breve saluto agli ospiti, sottolineando l’importanza della Sacra Spina, concessa tra il febbraio 1562 e il marzo 1563 dal Pontefice Pio IV al Marchese del Vasto Ferrante Francesco II° D’Avalos, vero patrimonio religioso della città e grande testimonianza dell’amore di Gesù per l’umanità. La sacra reliquia è stata, quindi, portata sull’altare maggiore e, dopo l’incensazione, il Vescovo Mons. Forte ha invitato tutti i presenti ad accompagnare i lavori della Commissione con la preghiera perché si realizzi l’unità che non è uniformità, ma comunione nella diversità. Padre Bruno ha concluso il suo intervento, ricordando che il cammino dell’unità passa attraverso la Croce. E’ seguito il devoto bacio della reliquia da parte di tutti i membri della Commissione, mentre il Coro cantava l’inno “Ave Spina”.

Si è snodata, quindi, la processione, aperta dalla Confraternita della S. Spina e del Gonfalone e da alcuni rappresentanti delle altre confraternite cittadine, per raggiungere, nonostante la pioggia, la Concattedrale di S. Giuseppe, sede dell’anno giubilare, per l’attraversamento della Porta Santa e l’atto di venerazione all’icona della Madonna della Misericordia. Incisive e coinvolgenti le parole dette dal Parroco don Gianfranco Travaglini, che ha ricordato, in particolare, come Vasto sia stato nel passato un ponte tra l’Occidente e l’Oriente. I contatti con l’altra sponda, ha aggiunto don Travaglini, risalgono al 1400, quando gruppi consistenti si sono rifugiati nel nostro territorio. Da allora esistono ancora oggi paesi che conservano usi e lingua albanese.

Il parroco è passato a spiegare l’importanza del trittico di Maria Santissima della Misericordia, che raffigura la Vergine con il Bambino tra Santa Caterina d’Alessandria e San Nicola di Bari. Esso, che è un dipinto su tempera, su tre tavole in legno di abete bianco e pioppo, ben rappresenta l’intenso colloquio intercorso tra Oriente e Occidente. E’ attribuito, infatti, a Michele Greco da Valona, pittore albanese, uno dei talenti maggiormente creativi dell’arte figurativa rinascimentale. La sua figura, ha concluso don Travaglini, è una prova della costante comunicazione vissuta tra le due sponde dell’Adriatico. Anche nella Concattedrale c’è stata l’incensazione, dopo la quale i membri della Commissione hanno baciato l’immagine di Maria ed hanno cantato l’Ave Maria in latino.

Il terzo momento della visita si è svolto nella Pinacoteca di Palazzo D’Avalos, dove il sindaco Francesco Menna ha rivolto agli ospiti il saluto dell’Amministrazione Comunale, ringraziando il Vescovo Forte per aver organizzato questa importante visita alla città.

 LUIGI MEDEA

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