sabato 24 settembre 2016

REFERENDUM: IERI LA PRESENTAZIONE DEL COMITATO VASTESE PER IL SI'





"UN REFERENDUM DI PORTATA STORICA DI CUI NON TUTTI SI RENDONO CONTO"
Si è presentato al pubblico, ieri, il primo Comitato Vastese per il “SI” al referendum istituzionale di prossimo svolgimento. Un’assemblea
pubblica organizzata daalcuni esponenti del Partito Democratico: Domenico Molino, lo storico Felice Costantino, l’on. Maria Amato ai quali si è aggiunto il Preside Nicola D’Adamo, per iniziare una campagna referendaria che si annuncia dai toni alti easpri e che, con il tempo,  si sta caricando anche di notevoli conseguenze istituzionali a prescindere dalla vittoria del Sì o del No.
Dopo la presentazione dell’iniziativa da parte di Domenico Molino, ha preso la parola il preside Nicola D’Adamo per ricordare i punti essenziali della riforma Costituzionale che andremo a votare: L abolizione del bicameralismo perfetto con la trasformazione del  Senato in Camera di Rappresentanza delle Regioni e dei Comuni (100 membri tra consiglieri regionali e sindaci, senza stipendio, se non quello della regione o del comune di appartenenza), l’abolizione definitiva delle province, l’abolizione del CNEL, il ritorno allo Stato centrale di importantissime funzioni trasferite a suo tempo alle Regioni  con la Riforma del Titolo V della Costituzione (per es. Ambiente e Sanità), l’equiparazione degli stipendi dei Consiglieri Regionali a quello dei Sindaci delle città capoluogo di regione. Una riforma che quindi interessa la seconda parte della Costituzione e non  intacca i Principi Fondanti della “Carta”.
L’intervento dell’ On. Maria Amato è stato prezioso per conoscere anche le attuali lacerazioni all’interno del Parlamento e nel PD e le fibrillazioni in vista  della scadenza referendaria. La parlamentare ha anche parlato dei vantaggi che portano i cambiamenti offerti dalle riforme poste a referendum.
Il prof. Costantino Felice, con un intervento approfondito e puntuale, una vera lezione di storia, ha  avvertito che questo referendum è una “svolta storica”, un passo importante di notevole portata - 2che non tutti comprendono", con riflessi anche europei. Ed ha  smentito l’accusa che viene fatta alla riforma di “stravolgere la Costituzione”.  Con numerosi riferimenti al dibattito all’interno della Costituente e soprattutto nel “Gruppo dei 75”, che scrisse materialmente la Carta Costituzionale nel 1946/47, il prof. Felice ha ricordato che sia la posizione della Democrazia Cristiana (Aldo Moro ed altri), sia quella Socialcomunista (Togliatti, Nenni ed altri) e quella di altre formazioni politiche minori  erano tutte favorevoli al monocameralismo. Fu la reciproca diffidenza tra democristiani e socialcomunisti (ambedue temevano strumentalizzazioni e colpi di mano) ed il ricordo degli stravolgimenti  istituzionali operati dal Fascismo a spingere tutti verso il bicameralismo che assicurava un reciproco controllo legislativo.  Attuare oggi, quindi, gli orientamenti più genuini dei costituenti, significa difendere ed attuare le posizione culturali e politiche che erano state affermate nell’Italia del dopoguerra, nell’Italia della Resistenza, posizioni  che invocavano si  una Costituzione Democratica, ma anche uno strumento   snello ed efficiente,  che conferiva a chi aveva la maggioranza il potere di governare senza le lungaggini e gli inutili ritardi di un bicameralismo perfetto  che raddoppia inutilmente i tempi di ogni decisione parlamentare con gli inevitabili rimpalli legislativi.
Sono seguiti qualificati interventi che hanno chiarito ogni aspetto della riforma e auspicato l’impegno per una maggiore presenza tra le gente per far conoscere cosa e perché andremo a votare.

Nicola D’Adamo (noivastesi)  

1 commento:

enzo ha detto...

Ieri c’è stata la presentazione del Comitato Vastese per il SI, cui non ha partecipato nessun membro consigliare del PD. Parallelamente è stato annunziato il gruppo promotore regionale dei Comitati Sinistra per il Sì in Abruzzo cui ha aderito il sindaco di Vasto Francesco Menna. Entrambe hanno la stessa finalità e operano nello steso territorio ma ognuno sembra che vada per conto proprio ignorandosi.
Certo la cosa fa riflettere.