mercoledì 30 novembre 2016

Atti vandalici dei minori, ...un tempo esisteva la "casa di correzione"

Proseguono gli episodi di bullismo a Vasto 
I BULLI ? IN CASA DI CORREZIONE !

di GIUSEPPE CATANIA

Proprio così! Di fronte al dilagante fenomeno del bullismo, occorre adottare severi provvedimenti. 
E’ quanto auspicano i sindaci che, purtroppo, al cospetto di un permissivismo altrettanto dilagante, sono impotenti. 
Un tempo esisteva la "casa di correzione" che era una istituzione guardata con terrore dai "bulli, anche perché nessuno era disposto ad avere indulgenza verso chi è protogonista di avvenimenti che oltre a costituire violenza, rappresentano episodi di intolleranza. Lì venivano impartite, con severità, lezioni di buona educazione e norme di comportamento, che i più "irrequieti" dovevano imparare senza via di scampo.
Chi ne
usciva era additato all'opinione pubblica in quanto ritenuto "bollato" da una macchia infamante.
Ora tutto è diverso, perché la "civiltà" ha introdotto criteri del tutto accondiscendenti rispetto a quanti si "macchiano" di infamanti episodi di "bullismo" che non sono più tollerabili.
I bulli sono considerati,invece, i protagonisti della quotidianità.
A loro tutto è permesso e se qualcuno è colto in "fallo" se ne esce per il cosiddetto rotto della cuffia, giacché considerato "libero" e nemmeno con una paternale. 
Infatti,verso i bulli, secondo anche il "giudizio" di chi dovrebbe garantire i diritti delle "vittime", occorre avere tutti i riguardi per non incidere sulla loro psiche. 
E di questo passo,senza regole, il bullismo costituisce solamente un fatto di "casa nostra".
Ma non altrove. Infatti,in Germania (Assia,regione di Francoforte) i minori colpevoli di atti di bullismo, ven­gono spediti in Siberia per vivere in una baracca buia e fredda, per dimenticare le comodità della società accomodante e ridanciana.
Purtroppo da noi il "bullismo" è un argomento considerato tollerabile e chi ne è vittima può andarsi a fare benedire, magari con una medaglia!
Tanto i minori non sono perseguibili. E sono sempre loro a compiere quelle che le istituzioni ritengono "bravate". Tanto, chi paga i danni da loro arrecati?

GIUSEPPE CATANIA

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