martedì 21 febbraio 2017

PD, Domenico Molino a Roma: una riflessione dopo l'assemblea

Sulla crisi del PD si è fatta una confusione totale, specialmente da parte dei commentatori politici. Secondo noi bisognava sottolineare un solo aspetto: il PD ha uno statuto democratico chiaro, per cui le minoranze se vogliono dare un nuovo indirizzo al partito, si presentano al Congresso con un candidato forte e una mozione innovativa, battono Renzi e danno la svolta a sinistra che tanto desiderano. Se non ci riescono hanno due opzioni, rimanere dentro facendo lealmente "comandare" chi ha vinto e preparando la rivincità al congresso successivo, oppure uscire dal partito (ma poi per fare che cosa?). Questa è l'opinione dell'uomo della strada.
Domenico Molino, renziano,
domenica scorsa all'Assemblea PD a Roma
Ma grande è il travaglio da parte dei militanti, renziani in special modo.
Ecco cosa ha scritto su fb l'ex assessore Domenico Molino, renziano della prima ora.
"Ieri rientrando da Roma in macchina e in solitudine ho riflettuto tanto su questi 10 anni, ho ripercorso i momenti, le emozioni, le speranze e il tempo speso per affermare la bontà di questa iniziativa politica che univa le due radici riformiste in Italia.Ho ripensato allo slogan "Io ci tengo" degli inizi all'"adesso" dell'ultimo congresso. Ho pensato a quante volte ho cercato di spiegare che solo con il PD L' Italia poteva avvicinare gli ultimi ai primi e smettere di demonizzare la ricchezza esaltando da un lato tutto ciò che eliminava la disuguaglianza e dall'altro riconoscere il merito a chi crea ricchezza per se è per gli altri. Ho fatto a botte con la mia coscienza per sostenere le conquiste civili sui diritti.
Sono arrivato alla conclusione che qualsiasi sara' l'esito di questa lotta fratricida interna nulla mi distoglierà dal continuare a portare avanti ciò che ci ha unito.
Buon cammino a chi troverò con me sulla stessa strada".
nda

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