foto di repertorio |
A Vasto "Vespasiano cercasi," ma oggi, purtroppo, non ci sono più, anche se, però,i più anziani ricordano che tali "ritrovi" utilissimi e indispensabili, erano in grado di soddisfare i bisogni corporali e alleggerire,con discrezione,certi stimoli.
Nell’immediato dopoguerra com’era la situazione a Vasto?
Ne ricordiamo alcuni: uno era posizionato nelle vicinanze di Palazzo di Città (ora smantellato); un altro nella villa comunale lungo viale delle Rimembranze; altro in via XXIV Maggio nello spazio tra l'edificio scolastico e l'Ufficio Postale (ma ridotto a orinatoio ora smantellato); una latrina (locale destinato a soddisfare i bisogni corporali) all’inizio di via Tre Segni, lato mare sopra il dirupo che utilizzava le acque di scarico della fontana delle Luci. Un "Vespasiano” esisteva a Piazza Verdi dove è stato posizionato il distributore di carburanti.
Erano a servizio pubblico, realizzati durante il ventennio fascista. Taluni "Vespasiani" erano stati realizzati con una tecnica costruttiva architettonica purtroppo sparita.
Oggi di queste "latrine" si ha un pallido ricordo perché, in caso di necessità ci si può rivolgere presso alcuni locali (versando un obolo o consumando una bevanda) per alleggerirsi delle esigenze fisico-idrauliche. E quando la folla è tanta ... ci sono sempre i vicoli del centro storico ! Purtroppo!
Il "Vespasiano" a forma di edicola, dal nome dell'imperatore romano Tito Flavio, famoso per aver tassato gli orinatoi in cui veniva raccolta l'orina per ricavarne ammoniaca, è un pallido ricordo per i vastesi più anziani.
Giuseppe Catania
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