giovedì 12 ottobre 2017

OGGI MIO PADRE AVREBBE COMPIUTO 100 ANNI

Michele D'Adamo (1917-1982) 
con la moglie Clorinda Cicchini (1925-2012)
Michele D’Adamo, mio padre, classe 1917, oggi (12 ottobre) avrebbe compiuto 100 anni. Ma se n’è andato presto nel 1982 a soli 65 anni.
Nacque alla Costa Contina, dove visse l’infanzia con la sua famiglia e i cugini don Felice Piccirilli e Padre Gaetano (Michele) Piccirilli. E rimase sempre legato a Stella Maris, tanto che
non mancava mai alla processione del venerdì Santo per portare il baldacchino assieme ai fratelli  Gaetano e Antonio e l’amico Filippo Di Carlo.
Altro appuntamento fisso per lui era la Sacra Spina  verso cui aveva una speciale devozione. Faceva parte della confraternita - all’epoca erano in pochi  -  e tutti gli anni era presente per intonare l’Ave Spina con la sua bella voce tenorile.
In gioventù aveva fatto la guerra per 6 anni, dal 1939 al 1945: prima a Fiume come capo cuciniere con 30 addetti per preparare il pranzo a 3.000 soldati. Poi finì in Albania, dove nel 1943 rimase bloccato dopo l’ordine a tutte le guarnigioni italiane di cessare ogni resistenza ed arrendersi. Lui si salvò perché si rifugiò presso un'umile famiglia di agricoltori albanesi che lo ospitò per due anni, facendolo lavorare nei campi in cambio di vitto ed alloggio. Ma gli era impossibile avere contatti con la sua famiglia ed a Vasto lo davano per disperso.
Finalmente tornò e nel 1947 si sposò con mia madre Clorinda Cicchini: nel 1948 nacqui io, nel 1954 mia sorella Annamaria.
Loro erano ortolani, ma non vollero  mai farci intraprendere il loro mestiere. E passo passo ci seguirono negli studi fino al conseguimento degli idonei titoli.
Il lavoro dell’orto era duro, ma all'epoca si andava al mercato di S. Chiara tutti i giorni e si guadagnava bene.  Mio padre,  oltre ai tradizionali prodotti, portava molte varietà di frutta.  Ed aveva una buona clientela perché con il suo buonumore e la sua cordialità riusciva a rendersi simpatico a tutti. Dotato di capacità poliedriche  nell’orto provvedeva a fare tutti i lavori, non solo quelli agricoli, con continue innovazioni.   
Io e mia sorella gli siamo grati per averci trasmesso, con il suo esempio, la dirittura morale, la tenacia sul lavoro,  l’educazione e il rispetto, l’apertura mentale, il senso dell’allegria, l’amore per la musica. Tutti valori che sono il sale della vita.
Grazie papà, l’albero che hai piantato sta dando i suoi frutti. Da tutti noi, Buon Compleanno!

Nicola 

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