lunedì 11 dicembre 2017

La tradizione del pesce nella Vigilia di Natale ha "radici profonde e lontane"

C'è una tradizione, abbastanza diffusa, secondo cui nel giorno della Vigilia di Natale si debba mangiare del pesce. 
Spesso questa tradizione viene confusa con la prescrizione dell'astinenza dalle carni, per cui si mangerebbe pesce come alternativa alla carne. 
Tuttavia, le radici sono molto più profonde e lontane, tanto da arrivare agli albori del Cristianesimo.
Come molti sanno, quando vennero fondate le prime comunità cristiane nell'Occidente romano, esse vennero perseguitate e costrette ad incontrarsi in incognito per celebrare il Cristo. In quei tempi, i primi Cristiani usavano dei simboli per riconoscersi e per comunicare e uno di questi era proprio il pesce. Il motivo era che la parola "pesce", in Greco antico, si diceva "ichthùs" ed era da loro usato come acronimo di "Gesù Cristo Figlio di Dio e Salvatore". Da allora, il pesce appare in
moltissime simbologie cristiane, spesso assieme alle lettere greche A e Omega le quali, essendo la prima e l'ultima lettera dell'alfabeto greco, rappresentano l'Inizio e la Fine di tutte le cose e, perciò, Dio stesso. In sostanza, mangiare pesce alla Vigilia di Natale, può essere considerato un'altra forma assai più antica di ricordare la Eucaristia nelle nostre famiglie, nella notte in cui Nostro Signore è nato.
stralcio da art., a firma Elio Bucciantonio, apparso su "il Vastese" - mensile d'info. del territorio - n. 1 - gen. 2009

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